L'unico brevetto che risolve 57 dolori articolari e muscolari in modo definitivo e senza interventi

Questo insospettabile farmaco rischia di rovinare anche la tua vita?

Ieri hai fatto un viaggio di 8 ore in treno, o magari un volo stretto e compresso in uno scomodo sedile Ryanair, oppure non hai dormito nel tuo solito letto e oggi hai un mal di schiena insopportabile? 

Qual è la prima azione che compi quando apri gli occhi e senti una fitta al collo o un dolore intenso alla schiena? 

Vai in cucina, apri la credenza dei medicinali e prendi un antidolorifico. 

Non c’è nulla di male in questo, lo faccio io, la mia fidanzata, persino mia madre che è un po’ contro i farmaci farebbe esattamente la stessa identica cosa. 

È così comune che lo fanno milioni di persone tutti giorni, in Italia addirittura si registra un aumento dell’utilizzo del 30% rispetto all’anno passato e non parliamo di certo di un trend pronto a fermarsi a breve, anzi. 

Quando dopo un grande sforzo prendi una pastiglia, magari per sopportare una giornata in famiglia o una gita in montagna senza soffrire, non c’è nulla di male. 

Il problema si presenta quando il dolore si fa cronico. Quando più volte a settimana devi ricorrere a farmaci per affrontare anche le giornate più tranquille e banali. 

Ma perché è un problema così grave? 

Prima di spiegarti perché gli antidolorifici aggravano i tuoi dolori (sì, li peggiorano davvero) voglio parlarti delle conseguenze più immediate, dei problemi nascosti in un farmaco che viene assunto spesso come se fosse una caramella. 

Sì lo so, li prescrivono i medici, come possono essere così pericolosi? I medici prescrivono anche la morfina, ma non mi metterei a usarla in caso di dolore. 

Ma veniamo a noi, ci sono 3 rischi principali legati all’assunzione in stile “caramelline per la tosse” degli antidolorifici: 

Problema numero 1: la dipendenza

La maggior parte di questi farmaci sono a base di oppiacei, ovviamente non in quantità tali da trasformarti in un adolescente al parchetto, ma è un dato di fatto che tu stia a tutti gli effetti assumendo qualcosa che ti crea dipendenza. 

Problema numero 2: l’assuefazione 

La prima volta che ho messo il peperoncino nella pasta mi è sembrato andasse a fuoco il mondo, dal quel giorno in poi ho aggiunto una dose sempre maggiore, e ora mangio il chili a mazzi e non sento più nulla. 

È un esempio stupidissimo, ma funziona per ogni singola aspetto, il nostro corpo infatti è predisposto per abituarsi, più o meno lentamente, a qualsiasi cosa. 

Siamo costruiti per sopravvivere. Così come a 17 anni quando finisce la tua prima relazione ti sembra che il mondo crolli e a 40 ti trovi ad affrontare dolori ben maggiori, allo stesso modo al primo blister di antidolorifico è super efficace, al decimo le cose cambiano. 

E quindi? E quindi perché ti faccia effetto devi assumerne sempre di più. 

Problema numero 3: 

Recenti studi hanno infatti confermato che l’assunzione di antidolorifici può portare, tra le altre cose, a scompensi cardiaci.

Ora so di suonare come un’allarmista esagerato e mitomane. Voglio che tu comprenda però che non ti sto parlando di qualcosa che può accaderti domattina, ma di quello che accade se continui smodatamente a farne uso. 

In America ad esempio negli ultimi anni l’assunzione di antidolorifici ha raggiunto numeri pazzeschi, altissimi, con conseguenze devastanti per milioni di famiglie. 

Si parla di una persona in overdose di antidolorifici ogni 12 minuti. 

Questo accade perché purtroppo è diventato una sorta di riflesso incodizionato: 

Dolore –> Antidolorifico. 

“Ma Andrea tutti gli antidolorifici portano alla dipendenza?”

No. Non tutti, ma questo non migliora la situazione. 

Come ti accennavo all’inizio, oltre ai danni di salute, c’è un altro rischio gravissimo legato agli antidolorifici. 

Immagina che all’improvviso sulla tua automobile si accenda una spia che non hai mai visto. La prima cosa che io faccio è controllare cosa indichi quella maledetta spia. Cerco di capire cosa può essere, come ho guidato la macchina nei giorni precedenti e chiamo mio padre che sa sempre tutto per un consulto.

Alla fine vado su internet che mi dirà di certo di cosa si tratta e se proprio non riesco a risolvere il problema, la porto dal meccanico. 

C’è un cosa però che sicuramente non faccio, e che sicuramente non fai neanche tu: mettere del nastro adesivo per coprire la spia e far finta che non si sia mai accesa. 

Continuare ad usare la macchina per giorni e giorni come se nulla fosse e correre oltre il limite di velocità senza preoccuparti di quella lucina lampeggiante coperta dallo scotch. 

Se vedi del fumo in casa, che ti fa scattare il rilevatore e l’allarme, provi a capire da dove arriva: il forno no, il microonde no, il tostapane no.

Sicuramente non corri fuori casa ignorando la questione, o almeno, non so quanto tu sia sano di mente, ma diciamo che tendenzialmente non lo fai. 

Quando assumi un antidolorifico fai esattamente la stessa cosa: copri e nascondi il problema 

antidolorifici

Prendere l’antidolorifico prima di capire il motivo del dolore è esattamente come nascondere la spia della macchina e far finta che vada tutto bene, o uscire di casa senza verificare cosa abbia fatto scattare l’allarme antincendio.

L’antidolorifico è solo un modo per nascondere il problema, non per risolverlo. Se stai facendo qualcosa di sbagliato, non è il farmaco a raddrizzare la situazione, tutt’altro.

Così come un po’ di fumo potrebbe portare all’incendio di tutta la casa, allo stesso modo un dolorino che sembra leggero può portare, in alcuni casi estremi, a situazioni molto più gravi. 

In questo caso l’antidolorifico è come staccare l’allarme e uscire di casa: un modo per nascondere un problema che piano piano diventa sempre più grande.

Tornando all’esempio della macchina, se la spia accesa significa che manca il liquido del radiatore, puoi facilmente risolvere la questione con un rabbocco, e in pochissimo tempo puoi ripartire come se non fosse successo niente.

Se invece ti giri dall’altra parte, potresti dover sopportare dei danni decisamente maggiori e prepararti a spendere un sacco di soldi.

Allo stesso modo quante volte ti è capitato di avvertire dolori più o meno piccoli alla schiena, o alle articolazioni? E pensare che in fondo non fosse niente e risolvere con un antidolorifico? Ecco è come se ti fossi girato dall’altra parte fischiettando.

Eppure, molto spesso, la soluzione è molto più semplice di quanto non lo sia prendere un -anti-infiammatorio. 

Qual è la causa di tutti i mali?

Pensa a una delle attività più comuni, quella che fa chiunque tutti i giorni, come camminare. Non hai nessun dubbio di farlo nella maniera corretta, giusto?

Io cammino tu cammini, egli cammina, noi tutti camminiamo da quando eravamo piccoli, come possiamo farlo nella maniera sbagliata? 

La cosa più difficile della postura non è tanto capire quale sia il modo migliore per camminare, ma mantenere la giusta posizione per tutto il tragitto, per tutti i passi che fai. 

Puoi metterti alla prova in modo molto semplice con questo test.

La prossima volta che vai a fare una passeggiata osserva quello che hai attorno a te, e quando vedi una macchina verde…

STOP!

Fermati così: qual è la tua posizione? Se ti vedessero, una foto di te in quel momento entrerebbe nel vocabolario alla voce Postura Perfetta? Tutto può essere, ma io credo di no.

E non perché tu sia impacciato e non sappia camminare, ma per il semplice fatto che giorno dopo giorno tutti noi commettiamo piccoli errori quando stiamo passeggiando, allora il corpo si trova costretto a correggere e poi a correggere la correzione e via dicendo…

La somma di tutte queste correzioni dà il tuo modo di camminare oggi. 

Ma cosa si intende per postura perfetta? Qual è la postura ideale quando si cammina? 

Presto detto, controlla se stai facendo bene queste cose:

  1. 1.Spalle belle dritte e stabili;
  2. 2.Testa alta, guarda avanti e tieni il mento perpendicolare al suolo;
  3. 3.Mentre cammini, piega leggermente i gomiti facendo oscillare le braccia in modo naturale;
  4. 4.Tieni i pollici rivolti verso l’alto.

Ok, adesso rispondi di nuovo: hai quella che definiamo “postura perfetta”?

Non preoccuparti se non è così, è perfettamente normale. La postura corretta non è così semplice da mantenere, soprattutto se hai un lavoro sedentario. 

Il 94% dei lavoratori d’ufficio ha una postura scorretta

Il più comune abbiamo già avuto modo di vederlo ed è il mal di schiena, ma non è l’unico.

Il mal di collo, i problemi alla cervicale, il dolore alle spalle: tutti disturbi per i quali potresti pensare di trovare sollievo da un antidolorifico. 

Solo che prendere una pastiglia non ti farà camminare bene, coprirà il dolore, nasconderà il sintomo, ma non eliminerà il problema alla radice. 

I dolori si ripresenteranno come e più di prima, convincendoti a continuare con l’antidolorifico e via così in un circolo vizioso senza fine. 

Come abbiamo visto, questo potrebbe portare, nei casi più estremi, a una dipendenza dal farmaco, ma anche lasciando stare questi casi estremi, comunque rimane il fatto che il problema non si cancella. 

I problemi di una cattiva postura inoltre sono tanti e tanti altri:

  • -Vista annebbiata e affaticata.
  • -Vertigini.
  • -Rumori o schiocchi nell’aprire e chiudere la bocca.
  • -Perfino il fischio che ogni tanto magari senti nelle tue orecchie deriva dalla cattiva postura. 

Questo perché il corpo umano contiene una quantità di terminazioni nervose che, se sollecitate o pressate in modo sbagliato, provocano un effetto a catena in pressoché tutte le aree del nostro corpo, compreso il cervello.

Non ho scritto tutto questo articolo per deprimerti e prospettarti un’intera vita di mal di schiena, al contrario, volevo tu smettessi di rimpinzarti di farmaci e prendessi la via verso la fine di tutti i tuoi dolori. 

Qual è la soluzione quindi? 

Gli esperti ti direbbero che il modo migliore per eliminare tutti i dolori è lavorare per l’appunto sulla postura. 

C’è un problema però… devi farlo. 

Tutti i giorni devi alzarti e fare gli esercizi prescritti. Quindi nelle tue giornate deliranti in cui corri fra un dovere e l’altro devi inserire un impegno in più. 

Hai davvero il tempo e sei abbastanza costante da impegnarti tutti i giorni?

Molti iniziano convinti che ce la faranno, ma la verità è che siamo tutti talmente impegnati che è difficile portare avanti a lungo un impegno del genere. 

Esiste però un modo per mantenere la postura perfetta senza dovertici impegnare nemmeno un secondo. 

Esatto, tu non fai niente, è uno speciale strumento fa tutto al posto tuo. 

Di cosa sto parlando? Di Plantare Perfetto, l’unica formula brevettata che ti permetterà di salutare calorosamente tutti i problemi che ti hanno accompagnato, accompagnarli alla porta e lasciarli fuori, per sempre.

Dimenticati le classiche suolette che servono come la panna nella carbonara. 

Plantare Perfetto parte dalla base del problema, e quando scrivo la base intendo proprio quella: i piedi. 

Oltre 200 persone hanno ritrovato serenità e oggi escono di casa più tranquilli grazie alla loro scelta di affidarsi a Plantare Perfetto e alla sua esclusiva formula.

Proprio come  Riccardo Zanninello

Come ha ottenuto questo risultato che sembrava impossibile per qualcuno che si portava avanti dei dolori cronici fin dall’infanzia?

Riccardo era proprio come te, davanti a un computer a leggere, convinto che un altro antidolorifico fosse la strategia migliore. 

E poi?

Poi ha deciso di scoprire se esisteva un modo per non avere nemmeno il più piccolo dolore. 

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